martedì 15 marzo 2005

Binda.

Alfredo Binda. Il suo nome si lega alla leggenda del Giro d’Italia. Nel 1930 venne invitato a non partecipare al Giro per manifesta superiorità. In pratica vinceva sempre lui (sue le edizioni del 1925, del 1927 e del 1929) e gli altri non erano molto invogliati a partecipare. Per non correre, gli venne offerto il premio (22.500 lire) che avrebbe guadagnato in caso di vittoria. Binda accettò. E se ne andò in giro per l’Europa a vincere altri premi. Tre volte campione del mondo, Binda era uno che trangugiava ventotto uova e poi vinceva il Giro di Lombardia con ventinove minuti di vantaggio sul secondo classificato.
Binda era uno che quando forava staccava coi denti il tubolare cementato al cerchio, lo sostituiva da solo, ripartiva e vinceva.
Binda era uno che dopo aver tagliato per primo il traguardo, si univa alla banda musicale suonando la tromba.

“Non avrei potuto fare altro che il corridore – dichiarò una volta - al massimo sarei potuto diventare un direttore d’orchestra!”
Fu grazie a lui che Bartali e Coppi diventarono Bartali e Coppi.

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