L’idea del copertone avuta dai fratelli Edouard e André Michelin, produttori di articoli in gomma, era molto semplice. Si trattava di dividere il pneumatico in due parti: un tubo in caucciù dotato di una valvola, inserito in un tubo più spesso e resistente, facilmente smontabile dal cerchione. Il tutto semplificava la vita: per riparare una gomma forata, bastava estrarre la camera d'aria e rappezzarla o sostituirla con una nuova.
Ai primi del '900 cominciarono a spuntare un po' ovunque fabbriche di biciclette: tutti cercavano di inventarsi qualcosa di nuovo, un pezzo qui un pezzo là, chi il campanello, chi la pompa, chi i faretti: era iniziata la corsa ai brevetti. I mercati paralleli dell'acciaio, del ferro, della gomma e del cuoio si arricchirono grazie alla popolarità di questo mezzo di trasporto, che era ormai diventato, tra uomini e donne, anche un modo divertente di passare il tempo: negli Stati Uniti nacquero i primi club ciclistici.
Poi arrivò l’automobile. Bella e veloce. E soprattutto nuova.
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