giovedì 11 giugno 2009

Cinquantacinque. Balene di terracotta.

Oggi sono andata a trovare il topo Antonino detto Toni.
Toni lavora in campagna in mezzo alle zanzare ma con tanto verde intorno. Prima lavorava in città, ma la città lo distraeva e lui per il suo lavoro ha bisogno di concentrazione. 
Il topo Toni di lavoro fa lo scultore di balene di terracotta. Le sue balene sono lisce e panciute e se ci soffi dentro cantano, mandano un richiamo alle loro sorelle del Sudamerica, megattere danzanti nelle acque di Salvador de Bahia o della Patagonia. Chissà cosa si dicono.
E’ affezionato il topo Toni, al Sudamerica. Ci andava sempre con suo cugino a pescare. Dei barracuda grossi così. Ma adesso, anche là è tutto cambiato. Hanno tagliato, spianato, segato, e sono arrivate frotte di turisti.
Sospira il topo Toni, chissà quale ricordo sta adesso ondeggiando nella sua mente.
Poi bussa alla finestra il cavallo Sciampo reclamando la sua carota quotidiana.
Il topo Toni porge la carota e torna al lavoro.
Nella tranquilla e soleggiata calma padana.