venerdì 25 aprile 2008

Anni 70.

Il bambino cammina per mano alla nonna.
Il bambino va a fare la spesa con la nonna
e la nonna gli compra un panino
bianco caldo, appena sfornato
ed è per questo che i nostri nonni hanno fatto la guerra
per avere una vita normale
e un nipotino a cui comprare il pane
che loro non hanno potuto mangiare.

giovedì 24 aprile 2008

Racconti e biciclette

Un racconto è come andare in bicicletta. Finché si mantiene la velocità è molto facile tenere l'equilibrio, ma se si perde velocità si cade. Un racconto che perde velocità nel finale è un colpo per l'autore e per il lettore.
Julio Cortazar, La esfera de los cuentos 24.05.1983

mercoledì 23 aprile 2008

Piccoli gesti che non si dimenticano.

Suona la campanella, sono le quattro e mezza, è ora di andare a casa, è ora di giocare, finalmente, liberi dai grembiuli, con gli amici quelli veri. I bambini si infilano i giubbottini, si accalcano, corrono, fanno a gara a chi arriva prima al cancello, lei è lenta, lenta a prendere lo zaino, più grande di lei, a metterselo sulle spalle, con i vestiti tutti sbilenchi e il maglioncino allacciato sbagliato. Del resto ha solo sei anni, e anche lui ha solo sei anni, ma se ne accorge, si ferma, la guarda negli occhi e l'aiuta a tirare su la cerniera incastrata. Poi, mano nella mano, escono dall'aula, incuranti della maestra che li guarda a occhi sbarrati e di tutto il mondo intorno.

lunedì 21 aprile 2008

Da una pozzanghera all'altra.

Non mi pento neanche un secondo. Di aver abbandonato un'auto e di avere ora la vita un po' più complicata. Di camminare di più, di respirare la primavera e di bagnarmi l'orlo dei pantaloni, saltellando da una pozzanghera all'altra. Di non avere l'orologio e di guardare quelli rotti sparsi per la città. Parto da casa e sono le nove e dieci. Dopo un chilometro sono le sei e venti. Che importa, a che ora arriverò?

giovedì 17 aprile 2008

La vita comoda

Da oggi la vita è un po' più complicata, un po' meno comoda, certo più tortuosa. Abbiamo venduto una delle due auto. Finisce la libertà onnipotente, e inizia la libertà immaginativa. Useremo di più la bici, useremo di più i piedi e la testa. Annuseremo più fiori e guarderemo le buche delle talpe. Oggi ho rischiato la vita camminando sul ciglio della strada. Ditemi: quanti profumi si perde un bambino andando a scuola in SUV?

martedì 15 aprile 2008

Tentativi.

quadro di Guido Boletti
C'era una volta un cimitero, una strana vecchina e un custode impazzito. C'erano anche quattro amici, musicisti e ballerini, un po' sognatori. Quattro amici e un patto: mettere in scena lo Spettacolo Finale del Tango per tener fede alla promessa fatta a Carlito Gardel. C'era una città di acqua e terra, di cunicoli, labirinti e misteri, trichechi, balene e sirene sudamericane che col loro canto distoglievano i nostri quattro amici dal loro proposito... domani si va a Venezia!

martedì 8 aprile 2008

Dimenticanze.

Dicono che quando non riesci a trovare una cosa, dovresti smettere di cercarla. Io ho già sospeso la ricerca del secondo volume di Anna Karenina, scomparso nel nulla prima ancora di essere iniziato, e del buono per idromassaggio che mi era stato regalato a Natale e che avevo rimandato di mese in mese nell'attesa di averne bisogno. Ne ho stra-bisogno, adesso! Comunque, ho già frugato in ogni angolo, e non c'è speranza, credo sia stato ingoiato dalle fauci delle borse che ogni settimana mangiano i quintali di carta da riciclare. Una mia amica aveva sospeso la ricerca del principe azzurro e puf! le si è materializzato davanti (e sono sull'orlo delle nozze). Ecco, io vivo con questa speranza adesso. Non del principe azzurro, chiaro, ma del ritrovamento del mio buono idromassaggio!
Sono stressata? Mah, forse. Eppure cerco sempre di prendere con filosofia le mie dimenticanze, anche quando ho dormito sola tutta notte in casa, con le chiavi inserite nella serratura (fuori), o quando me ne sono andata da una scuola portandomi via le chiavi dell'aula di informatica. Bel problema, le chiavi. Bel problema, gli ombrelli. Le sciarpe. Gli occhiali. Gli astucci. Le chiavette usb. Ho fatto un test. Il risultato è stato: "avete una memoria poco affidabile che vi rende la vita difficile". Bella scoperta. Forse è solo un po' ingolfata la mia memoria, troppi pensieri. Dovrò formattarla?

lunedì 7 aprile 2008

Breve pensiero delle dodici meno un quarto.

Tutte le sere vado a letto con la sensazione che durante la giornata volevo dire qualcosa e non l'ho detto. Sarà perché forse parlo di più la notte, ma non è piacevole. Ti lascia un senso di attesa e di eterno rinvio che si culla nelle infinite possibilità del dire ma che in questo infinito si scioglie. Il giorno dopo, il pensiero è già svanito. E quello che volevi dire ma non hai detto è perduto per sempre. Non voglio sembrare pessimista. Solo darmi una scrollata da sola. Ogni tanto, svegliarmi. Se ho bisogno di dire, dire subito. E poi tornare a sognare e a masticare i miei pensieri.