Ho sempre pensato che le letture dovessero essere in sintonia con il luogo, o la situazione. Quando sono a casa, leggo di tutto, almeno per avere l'impressione di non essere sempre qua. Ma quando viaggio, scelgo letture che mi facciano vedere cosa si nasconde nell'anima del luogo in cui sono di passaggio. Che mi aiutino a capirlo meglio. E non parlo di guide turistiche, parlo di letteratura. Negli ultimi anni ho visitato il Brasile insieme a Dona Flor e a Gabriela, sono stata a Città del Messico con la famiglia Reyes, in Sicilia con Salvo Montalbano e il capitano Bellodi e a Castiglione della Pescaia con Italo Calvino e gli ottuagenari del Bar Lume di Malvaldi.
Tra un paio di settimane mi trasferirò in Trentino, nella Val di Non. E mi sono accorta che le letture che ho scelto vanno da tutt'altra parte: a Procida, con Arturo (L'isola di Arturo), a New York (Molto forte incredibilmente vicino), in Irlanda (Bog child) e, lontano nel tempo, nell'Inghilterra del '600 (Amber). E naturalmente, ancora una volta, in Sicilia, con Salvo Montalbano (Le ali della sfinge). Come le ho scelte? Non lo so. Libri che volevo leggere da tempo. Ora, siccome non ho trovato nessun libro degno di essere letto, ambientato in Val di Non, o che parlasse della Val di Non, penso che però dovrei almeno trovare un libro che respiri i boschi, le altezze, le montagne, la fatica, il silenzio, la solitudine. Solo per sentirmi un po' in sintonia con il paesaggio, con la gente. Ho pensato ai libri di Corona. Ma forse c'è qualcosa di meglio. Si accettano suggerimenti.
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