martedì 17 luglio 2012

L'inutilità della scorta.


D'altra parte, se quelli avivano pigliato la decisione di sparargli, come avrebbe potuto addifennersi? Con una pistola, che macari s'inceppava al secunno colpo, come era capitato a Galluzzo, contro tri kalashnikov?
Annanno a dormiri in commissariato, come aviva suggerito Fazio? Ma via!
Alla prima nisciuta fora, per annare a mangiari o per vivirisi un cafè, il solito motociclista col casco integrale avrebbi potuto appesantirlo di qualichi chilata di chiummo.
Cataminarsi sempri con la scorta? Ma la scorta, era ampiamente dimostrato, non era mai arrinisciuta a evitare un omicidio.
Semmai, era sirvuta ad aumentare il numero dei morti: non sulo la vittima designata, ma macari dù o tri della scorta.
Ed era inevitabile che fusse accussì. Pirchì chi ti s'accosta per ammazzarti, sa esattamente quello che deve fari, capace che ha fatto decine di prove e simulazioni, mentre quelli della scorta, che sono addestrati a sparari in secunna battuta, vali a diri doppo che sono stati assaltati, per difisa e non per offisa, non conoscono nenti delle 'ntinzioni di chi si sta accostanto. Quanno lo capiscono, qualichi secondo doppo, è troppo tardi: la differenza di pochi secondi tra l'aggressore e la scorta è la carta vincente dell'omicida.
'Nzumma, la testa di chi usa le armi per ammazzare ha una marcia in più di chi usa le armi per difesa.
Comunque era nirbùso, non lo potiva negare.
Andrea Camilleri, La pista di sabbia.

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