mercoledì 18 luglio 2012

In Sicilia (e in tanti altri posti) funziona così



«Novità, stanotte?» fu la prima cosa che spiò al commissario.
«Nessuna. E tu che hai fatto?»
«Sono annato allo spitale di Montelusa. Ci ho perso la matinata sana sana. Nisciuno mi voliva diri nenti».
«Perché?»
«La privacy, dottore. D'altra parte io non avevo nessuna autorizzazione scritta».
«Quindi non hai combinato niente?»
«Chi gliel'ha detto?» fici Fazio tiranno fora dalla sacchetta un foglietto.
«Chi ti ha dato le informazioni?»
«Un cugino dello zio di un mio cugino che ho scoperto che travaglia là».
Le parentele, macari quelle tanto lontane da non essiri cchiù tali in qualisisiasi altra parte d'Italia, in Sicilia erano spisso l'unico sistema per aviri 'nformazioni, accelerare 'na pratica, scopriri indove era annata a finiri 'na pirsona scomparsa, trovare un posto a un figlio disoccupato, pagari meno tasse, aviri gratis i biglietti del cinema e tantissime altre cose che macari non era prudente fari sapiri a chi non era parente.
Andrea Camilleri, La pista di sabbia

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