domenica 18 novembre 2012

E mi è scivolato il Natale in bocca.

Già da qualche giorno nei supermercati sono arrivati i prodotti natalizi (e manca più di un mese). Oggi non ho resistito: ho comprato un pandoro, il primo della stagione. So che tra un mese non vorrò più neanche vederlo, lui e il suo amico panettone, ma oggi avevo bisogno di tenere in bocca quella nuvola soffice e burrosa sbuffettata di zucchero a velo. E mi è scivolato il Natale in bocca. Perché il primo morso non è un morso qualsiasi, è un insieme di ricordi, di freddo, di neve, di colori, di fuoco e caminetto, di candele, di sapori che si mescolano, di noci e frutta candita, di brodo e torroncini, e di tutto quello che è il nostro Natale. Che per me è la somma di tutti i Natali che ho vissuto. Qualche anno fa ho avuto la possibilità di vivere il Natale nell'altro emisfero, ero in Argentina. Confesso, non ce l'ho fatta. Il 24 dicembre sono scappata dal Natale in maglietta per venire a rifugiarmi nell'abbraccio dell'orso. Forse avevo solo paura di perdermi un pezzo della mia storia.

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