Non mi pento neanche un secondo. Di aver abbandonato un'auto e di avere ora la vita un po' più complicata. Di camminare di più, di respirare la primavera e di bagnarmi l'orlo dei pantaloni, saltellando da una pozzanghera all'altra. Di non avere l'orologio e di guardare quelli rotti sparsi per la città. Parto da casa e sono le nove e dieci. Dopo un chilometro sono le sei e venti. Che importa, a che ora arriverò?
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