domenica 27 febbraio 2005

Due. Dentro e fuori.

In questo appartamento di periferia (ma sugli annunci immobiliari si legge: ‘zona centro’) l’atmosfera è calda, temperatura costante intorno ai venti gradi, d’estate e d’inverno, c’è da mangiare, da bere, da fumare e tutto quello a cui ormai siamo abituati ma che ottant’anni fa nemmeno ci si sognava di avere: cento metri quadri di parquet e pavimenti di marmo, due stanze da letto, due bagni, una cucina e una sala, due balconi, acqua corrente, luce e gas, marchingegni elettrodomestici che in molte funzioni sostituiscono l’uomo: lavatrice, televisore, videoregistratore, dvd, stereo, forno elettrico, aspirapolvere, ferro da stiro, frullatore e tre computer, uno scanner, una stampante. E’ arrivata persino l’adiesselle.
Qui ci abita una persona sola. Io.
Mi chiamo Lo e ho – ancora per poco - trent’anni. Da trent’anni vivo studio amo leggo lavoro qui: a Lodi. Da trent’anni respiro l’aria di Lodi, ascolto i rumori di Lodi, vedo la gente e i paesaggi di Lodi. A volte mi chiedo se trent’anni non siano davvero troppi per una città come Lodi.
Io non esco, lavoro in casa. Questo vuol dire che passo molto più tempo di un normale lavoratore dentro le stesse mura in cui faccio altre cose, come cucinare, mangiare, dormire, amare, leggere, guardare la tv, telefonare, lavarmi e tutto il resto. Certo meno tempo di una casalinga come la vicina del piano di sotto. E dei suoi due bambini ululanti.
E’ da qui che voglio partire: dal dentro, dal grembo dei miei pensieri.
Il grembo dei miei pensieri, il mio laboratorio onirico è fatto di legno e di cera, di aromi naturali e di acque calde, di arance e molte parole. E’ fatto di immagini in bianco e nero, dove gli sguardi si incrociano e gli amori diventano possibili. Di lenzuola profumate, calde coperte, bottigliette di sabbia e minuscole conchiglie. Di biglie e musiche che cantano di terre lontane. E’ fatto di rosso e di rosa e di qualche pietra portafortuna, di cioccolato, di balene e di lupi. E di vino e d’assenzio, scambiato in un romantico incontro davanti a un pc. E quintali di carta.

2 commenti:

  1. Anonimo12:11 PM

    Questo è quello dei tre finora che mi è piaciuto di più... anche se lo sai che mi piacciono tutti i tuoi scritti...
    mi piace come scrivi, perchè lo leggo senza problemi e mi prende scorrendo via senza accorgermi..
    comunque... i messaggi non te li posso mandare senza che li leggano tutti?
    sorellina

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  2. Anonimo7:27 PM

    Ma che assenzio e assenzio: era crema di limoncello!
    Ciclista partenopeo

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