venerdì 28 giugno 2013

L'editing.

Dice Piergiorgio che l'editing è un lavoro misterioso. A livello di definizione scientifica è la messa a punto redazionale di un testo prima della composizione. Nella sostanza però, dice Piergiorgio, è un lavoro di cucina e, come tutti i lavori di cucina, bisogna esser capaci e aver il senso degli ingredienti e del palato. Proprio un lavoro misterioso. Tanto misterioso che quando anche Nello Benazzi si mette caritatevolmente a rispiegarmelo con parole sue, usando metafore con Heidegger e l'ermeneutica, mi viene il mal di testa e lo interrompo: dimmelo te cosa vuol dire fare l'editing su questa cosa che ho scritto.
Lui non mi risponde con le parole ma con un gesto fisico e materico, di quelli che, come dice Camus, ti priva dei ricordi di una patria perduta e della speranza di una terra promessa: il gesto è quello di prendere un libro facendo conto che sia il mio libro e di buttarlo idealmente nel cesso.
Ecco cosa vuol dire far l'editing alla cosa che hai scritto, dice.
Gesti che segnano il distacco dell'uomo dalla vita, il divorzio tra l'attore e la scena, direbbe ancora Camus.
Paolo Colagrande, Fìdeg.

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