mercoledì 11 aprile 2012

Torta di mele della mamma (o della nonna Anna, a seconda dei punti di vista).

Questa è una torta buonissima, fatta, si può dire, solo di mele. E infatti sbucciare le mele e tagliarle a pezzettini è la parte più lunga di una ricetta che, per il resto, impegna al massimo dieci minuti. Se non ci fossero le mele da tagliare, appunto. Per questo vi consiglio di accendere la radio o di farvi aiutare, per velocizzare l'operazione.

Dunque, tagliate a pezzetti un chilo di mele, come nella foto qui a lato (non fate la domanda che ho fatto io: devo pesarle prima o dopo averle sbucciate e private del torsolo?, perché la risposta è: vedete voi, io le ho pesate prima, un chilo, mela più mela meno) e mettetelo da parte. Ho scelto mele golden perché ne avevo una cassetta intera, regalo di un amico trentino, ma credo che siano proprio quelle giuste, anche se nella ricetta non è specificato.
A parte, mescolate un uovo intero e un tuorlo d'uovo con un etto di zucchero. Aggiungete 2 etti di farina 00, mezzo bicchiere di latte (il mezzo è relativo perché dipende dalle dimensioni del vostro bicchiere... fate voi, a occhio) e un cucchiaino di lievito, e trasferite il tutto in una tortiera che avrete precedentemente imburrato e infarinato. Aggiungete le mele e sparpagliate qua e là riccioli di burro. Infornate per un'ora a 180°. Ecco il risultato finale.

Quanto all'origine di questa ricetta, non la conosco. Non so se a mia mamma l'ha data mia nonna o una sua amica, se l'ha letta in un libro o in una rivista di cucina. Non so se è una variante di una ricetta esistente, codificata e tramandata (io propendo per l'ipotesi dell'amica). Potrei chiederle di intervenire qui sotto con un commento, ma non vorrei metterla in imbarazzo.
In fondo ha poca importanza sapere da dove viene una torta. Io l'ho conosciuta così, è legata a certi ricordi e saperne l'origine non cambia la sostanza.
E poi, si sa, ogni torta è unica. Anche solo per il modo in cui tagli le fettine di mele.

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