venerdì 6 gennaio 2012

Accendi il buio!



Siamo entrate nella casetta di cartone. La casetta di cartone è dentro una stanza, che è dentro un appartamento, che è dentro una cascina. E' piccola, ma ha una porta e delle finestre, sennò che casetta sarebbe, ed è grande abbastanza: ci stanno tre bambini (anche quattro, se non si muovono) o un adulto accovacciato e un bambino, come noi due l'altra sera. L'adulto, che sarei io, ha dovuto fare delle acrobazie da gambero per entrare, ma alla fine ce l'ho fatta e mi sono sistemata nella posizione yoga dell'orso che medita, che prevede solo piccoli movimenti da orso in letargo. Volevamo leggere delle storie, storie vecchie di trent'anni, ma sempre belle, storie di topi e animali. Volevamo disegnare sulle pareti della casetta, perché fuori qualcuno ci ha appiccicato degli stickers di fiori dai gambi lunghissimi ma dentro sono tutte color cartone e basta. Bisogna abbellirle. Avevamo dei pennarelli, per disegnare, e una torcia, per leggere. Emma ha cominciato a tracciare dei ghirigori degni del miglior Picasso. Io ho acceso la torcia. La luce era bianca, fredda. Sarebbe stato meglio avere una candela, ma visto le mie esperienze passate, ho pensato che non era il caso. Ho provato a dirigere il fascio luminoso sulla parete su cui stava disegnando, in piedi, per darle una mano a vedere meglio, ma lei, spazientita, mi ha guardato e mi ha detto: "Accendi il buio!". Ho spento la torcia e siamo tornate a vedere, nel buio, quel che volevamo vedere e a leggere quel che volevamo immaginare.

4 commenti:

  1. Accendi il buio è una frase così perfetta che mi viene voglia di utilizzarla come titolo del mio romanzo, contiene l'universo, direi. L'esperienza della casetta con Emma, di più, l'esperienza con un bambino così piccolo può essere immensa, appunto, come l'universo. Io, quando riesco a stare un po' in compagnia della mia nipotina Viola, mi sento una privilegiata in presenza del nocciolo della vita. Addormentarmi con lei sul lettone, con i suoi occhi che mi guardano prima di dormire e la mano che stringe la mia, oppure stare seduta sul tappeto e godermi l'espressione dei suoi occhi che parlano è un'emozione come poche. Non succede con tutti i bambini, ma con lei sì. Sono fortunata, lo ripeto, e mi pare che lo sia anche tu

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  2. Credo che spesso la frase "accendi il buio" venga utilizzata col significato di "rischiara il buio", mentre lei voleva dire esattamente il contrario e questo è davvero un pensiero tanto geniale quanto infantile. Se si può accendere la luce, perché non il buio? Sì, sono fortunata.

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  3. ma è colei che aveva paura dell'uomo bianco? :)

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  4. Sì, è colei. La mia unica nipotina (ancora per poco) :-)

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