Quando sono nata era domenica e già c’erano le targhe alterne. Era il 1974 e la popolazione era stata invitata all’austerity, rigore morale della saggia parsimonia domestica. In poche parole, i governi si erano improvvisamente accorti che l’oro nero poteva anche finire. E tutti a tirare la cinghia, a usare i piedi e la testa. Sparagnare, si deve, italiani spreconi!
Ora il problema petrolio non fa più paura. Ora c’è il problema inquinamento. E il fatto che noi lombardi viviamo in una delle zone più inquinate del mondo. L’ha detto il satellite, che da lassù ha sotto controllo tutta la situazione.
Quando il 14 ottobre 2004 il Corriere della Sera ha pubblicato l’ormai famosa foto a colori tutti hanno preso in mano la lente di ingrandimento, per guardare meglio: ma no, ma dai! Ma non è possibile! Più inquinati noi dei cinesi? Più dei tedeschi o degli americani? Più di Città del Messico? Con le esalazioni di quintalate di rifiuti, del carbone e di cadaveri intossicanti abbandonati ovunque!?!?
E invece sì.
Noi viviamo nella zona viola. Non violetto, viola scuro. E viola scuro uguale inquinatissimo.
Ecco perché respiro così male.
Per vedere qualche foto non troppo rassicurante: clicca qui.
Grazie per la storia di Costante e Sante: è tanto bella da non sembrare possibile...è proprio "una storia d'altri tempi...di quando si correva per rabbia o per amore".
RispondiEliminaSperiamo di riuscire anche noi a "correre" per rabbia o per amore. Non altro.