domenica 7 aprile 2013

Il prossimo libro.

Subito dopo, il secondo tavolo per possanza mondana era quello di Melissa Turbo, nota bestsellerista nonché moglie dell'industriale dell'auto Flaviano Turbo, proprietario di squadre di pallacanestro, pallamano, pallavolo e altre palle. Melissa brillava rivestita da una frana di collane di diverso spessore, composite di perlone, perline, perloidi, ovoline, nocciole, chicchi, cannolicchi, provole, emisferi, granuloni e biglie. Sorrideva dietro un ventaglio su cui era riprodotta la copertina del suo prossimo libro, per il quale appunto le veniva assegnato il premio.
Prossimo stava per: non ancora scritto.
Da qualche tempo infatti si era deciso di premiare ogni scrittore prima dell'uscita del suo libro, con tre considerevoli vantaggi:
a) si eliminava l'ansia dell'autore (vincerò un premio o no?) e anche la tensione tra gli autori (lo vincerà lui o io?) dato che tutti venivano premiati prima.
b) si eliminava il faticoso lavoro delle giurie e soprattutto la fatica di leggere, lato quanto mai spiacevole del lavoro di giurato, mantenendone però gli aspetti culturali precipui quali il prestigio di essere in giuria e il pranzo finale.
c) si eliminava ogni polemica. Nessuno poteva dire: "Avete premiato un brutto libro" perché nessuno poteva averlo letto.
Per questo il clima tra gli Addetti ai Livori era disteso e sereno, e si intrecciavano brindisi mentre la giuria, seduta a un tavolo stracolmo di rose e rosbif, chiosava l'infelice situazione delle Belle Lettere nel nostro paese.
Stefano Benni, Baol (1990)

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