Oggi ero in casa a lavorare quando qualcuno ha chiamato Un due tre... stella!
Sono ringiovanita di trent'anni, e ho pensato: adesso finisco i compiti e scendo anch'io in cortile a giocare. E ho pensato anche a quello strano fenomeno per cui i bambini si tramandano di generazione in generazione giochi di strada, in una lunghissima catena orale di varianti personali, un po' come le fiabe. Qualcuno ha tentato di metterli in un libro, ma era un adulto, e i bambini preferiscono fare a modo loro.
Mi sono affacciata al balcone, erano in tre più un cane: meglio di niente. Una piccola resistenza a tutti quei giochi tecnologici che saranno pure fantasmagorici, ma che non ti fanno respirare aria pulita, sentire il calore del sole sulla pelle, il profumo del gelsomino, sbucciare le ginocchia e vedere il treno che passa a poca distanza da casa tua.
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