"Chissà perché fu proprio in quella occasione che più che mai mi colpì la strana aria di socievole contiguità e di vita domestica, che rappresenta buona parte del fascino di Venezia. Senza strade e veicoli, senza il frastuono delle ruote e la brutalità dei cavalli, con le sue stradine tortuose dove la gente si raccoglie insieme, dove le voci risuonano come nei corridoi di una casa, dove il passo umano si muove quasi a scansare gli spigoli dei mobili e le scarpe non si consumano mai, il luogo ha il carattere di un immenso appartamento collettivo, con Piazza San Marco che fa da salotto buono, e gli altri palazzi e le chiese che fungono da grandi divani per riposare, da tavole per intrattenersi, da superfici decorative. E in qualche modo lo splendido domicilio comune, familiare, domestico, sonoro, assomiglia anche a un teatro con gli attori che scalpicciano sui ponti e, in disordinato corteo, saltellano lungo le fondamenta. Mentre si è seduti in gondola, i marciapiedi che in certi punti costeggiano i canali assumono per lo sguardo l'importanza di un palcoscenico, con la stessa angolatura, e le figure veneziane, nel loro andirivieni contro lo scenario delle sbilenche casette da commedia, danno l'impressione di essere i membri di una infinita compagnia drammatica."
Henry James, Il carteggio Aspern
Immagine
Federica Galli, Campo de l’Abazia
Acquaforte su zinco, 1984
cm 49.1 x 24.3
www.galleriazerootto.it
ti seguo, seguo il filo delle tue letture, dei tuoi pensieri. un bacio.
RispondiEliminaanche tu mi manchi ;-)
RispondiEliminae leggendo e trascrivendo questo brano non ho potuto fare a meno di pensare a te, a noi. Cinque anni fa (!)
bacini a te e a quella pamuffola della Viola
cinque anni fa! :-O baci anche a te, da noi.
RispondiEliminaAspetti di aggiornare il blog quando lo farò anch'io?
RispondiEliminaBeh, sappi che oggi che l'ho fatto.