venerdì 3 ottobre 2008

Cinquantadue. Scusate, mi ero addormentata un attimo.

illustrazione di Valeria Cis
Ieri faceva un caldo insopportabile, e io non avevo niente da fare se non sudare.
Ma non ero l'unica. Sudavano le piante, sudavano i pesci nell'acquario, sudavano persino i mobili, e anche i libri. Mi sono detta: qui, è meglio che non mi muovo, altrimenti mi scioglierò in una brodaglia di grasso e pensieri. Mi sono messa nella posizione del Buddha in meditazione e sono rimasta così, cercando di non pensare a niente, in realtà. Ho fatto il vuoto dentro e mi ci sono accoccolata.
Oggi finalmente ho sentito un po' freschino, e un rumore di pioggia. Ho aperto gli occhi, mi sono scossa la polvere di dosso, ho guardato fuori: toh, è autunno. Le foglie rosse e gialle dei gerani hanno ricoperto il balcone. Il gelsomino si è arrampicato fino al piano di sopra. Le mosche aspettano che apra la finestra. Ho guardato l'acquario: tre pesci e due lumachine, morti, secchi, divorati dagli altri. Almeno credo. Anche se l'idea di ospitare dei pesci cannibali non mi rallegra. 

Ho passato tutta notte a strappare erbacce dalla tastiera del computer.
Poi qualcuno ha bussato.

2 commenti:

  1. Anonimo1:58 PM

    ben tornata, lo. cio eri mancata! (bellissimo post!)

    gabriele

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  2. Anonimo11:44 PM

    sei entrata anche tu nel tunnel woolf? un bacio, bentornata.

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